18 febbraio 2016
I SIBLINGS : FRATELLI/ SORELLE, DELLE PERSONE DISABILI
Dall’invisibilità a percorsi di supporto in Valle di Susa
Sibling è una parola inglese che significa fratello o sorella e viene comunemente utilizzata per definire i fratelli e le sorelle delle persone con disabilità.
In Italia, fino a pochi anni fa, la tematica dei siblings era poco conosciuta, ma ultimamente i professionisti e gli operatori del settore psicologico e sociale, insieme alle istituzioni pubbliche e private hanno cominciato a considerare l’importanza del legame fraterno in caso di disabilità.
Perché dare attenzione ai siblings?
• Per motivi etici ed umani: essere fratello e sorella di una persona con disabilità non è una condizione patologica, il rapporto fraterno presenta importanti sfide da raccogliere che, come spesso accade, possono portare grandi opportunità e comportare alcuni rischi. L’ottica della cura centrata sulla famiglia presuppone che anche i fratelli e le sorelle siano oggetto di attenzione, come la persona disabile ed i genitori, affinché ogni membro possa trovare forme di sostegno capaci di facilitarlo nel ricercare il maggiore benessere possibile.
• Perché il rapporto fraterno è longevo, può durare fino a 65 anni. I fratelli saranno nella vita del loro congiunto molto più presenti dei genitori e dei vari operatori dei servizi.
• Perché i siblings sono capaci di guardare il loro fratello non con il limite della disabilità, ma con le risorse delle sue possibilità evolutive e costituiscono per questo un ponte verso l’esterno.
In Valle di Susa gli operatori dei servizi che si occupano di disabilità adulta si sono impegnati in una attività di sensibilizzazione e di progettazione di percorsi di supporto ai siblings adulti. Questi temi saranno affrontati nell’incontro dedicato ai sibling e aperto anche a genitori, insegnanti, operatori e quanti interessati il 5 marzo, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, a Bussoleno, pza Cavour 1, presso il teatro Don Bunino.
Dall’invisibilità a percorsi di supporto in Valle di Susa
Sibling è una parola inglese che significa fratello o sorella e viene comunemente utilizzata per definire i fratelli e le sorelle delle persone con disabilità.
In Italia, fino a pochi anni fa, la tematica dei siblings era poco conosciuta, ma ultimamente i professionisti e gli operatori del settore psicologico e sociale, insieme alle istituzioni pubbliche e private hanno cominciato a considerare l’importanza del legame fraterno in caso di disabilità.
Perché dare attenzione ai siblings?
• Per motivi etici ed umani: essere fratello e sorella di una persona con disabilità non è una condizione patologica, il rapporto fraterno presenta importanti sfide da raccogliere che, come spesso accade, possono portare grandi opportunità e comportare alcuni rischi. L’ottica della cura centrata sulla famiglia presuppone che anche i fratelli e le sorelle siano oggetto di attenzione, come la persona disabile ed i genitori, affinché ogni membro possa trovare forme di sostegno capaci di facilitarlo nel ricercare il maggiore benessere possibile.
• Perché il rapporto fraterno è longevo, può durare fino a 65 anni. I fratelli saranno nella vita del loro congiunto molto più presenti dei genitori e dei vari operatori dei servizi.
• Perché i siblings sono capaci di guardare il loro fratello non con il limite della disabilità, ma con le risorse delle sue possibilità evolutive e costituiscono per questo un ponte verso l’esterno.
In Valle di Susa gli operatori dei servizi che si occupano di disabilità adulta si sono impegnati in una attività di sensibilizzazione e di progettazione di percorsi di supporto ai siblings adulti. Questi temi saranno affrontati nell’incontro dedicato ai sibling e aperto anche a genitori, insegnanti, operatori e quanti interessati il 5 marzo, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, a Bussoleno, pza Cavour 1, presso il teatro Don Bunino.