23 maggio 2006
Si è recentemente costituita l’Associazione Nazionale degli operatori sociali e sociosanitari.
L’obiettivo è quello di creare una organizzazione di operatori che operi per lo sviluppo e la riorganizzazione del settore sociale e sociosanitario, per la costruzione di una nuova cultura sociale del paese, per la formazione e l’aggiornamento degli operatori ed, infine, che promuova la cultura dell’integrazione professionale che puo' incidere significativamente sui risultati.
L’obiettivo è dunque quello di costruire una grande Associazione nazionale, con base regionale, l’obiettivo di promuovere la cultura professionale degli operatori e lo sviluppo delle politiche sociali.
L’associazione è aperta a tutte le figure professionali che operano nel campo del sociale e del socio-sanitario, sia in strutture pubbliche che in quelle del privato sociale o commerciale comprese quelle del volontariato.
L’associazione è indipendente, ha cariche sociali elettive e non ha scopo di lucro. La quota di adesione per il 2006 è di 12 euro. L’associazione ha eletto quale suo presidente il dott. Franco Pesaresi dirigente dei Servizi sociali, educativi e sanitari del Comune di Ancona.
Adesso bisogna darle forza con le adesioni degli operatori sociali e socio sanitari.
Chiunque volesse avere informazioni o volesse aderire alla associazione è pregato di inviare una e.mail al seguente indirizzo: fpesaresi@tin.it
Con l’approvazione della L. 328/2000 si è messo in moto, anche in Italia, un processo di definizione e costruzione di un sistema organico di welfare locale fino a quel momento statico e povero di risorse. In questi ultimi anni è aumentata la consapevolezza che l’intervento sociale e sociosanitario deve costituire un elemento trainante per lo sviluppo locale tenuto conto che la spesa per i servizi alla persona, se ben orientata, oltre alla promozione umana non si limita a riparare le situazioni di emergenza sociale ma va ad alimentare il capitale sociale della comunità e quindi del suo benessere complessivo. Insieme a questo sta giungendo una attenzione nuova, che non è ancora un riconoscimento esplicito, al lavoro degli operatori sociali e socio-sanitari.
L’associazione si propone l’obiettivo di sostenere la costruzione di un nuovo sistema sociale e socio-sanitario integrato ma anche di combattere i rischi ad esso connessi. Il rischio che il processo di riforma si interrompa - così in parte è accaduto in questi ultimissimi anni - stroncato da una disponibilità di risorse che è sensibilmente inferiore ai grandi paesi europei con cui ci rapportiamo, i rischi di un federalismo mal interpretato che punti sugli egoismi e sui separatismi, un livello di povertà della popolazione che stenta a ridursi nonostante si accresca la ricchezza della nazione ed una lentezza dell’organizzazione sociale nel suo complesso nell’adeguarsi ad un lavoro che cambia.
Le nuove politiche di welfare fanno infatti emergere nuovi modelli operativi, nuovi modi di lavorare (il lavoro di strada, il lavoro a domicilio, il lavoro d’èquipe, ecc.) e nuove figure professionali con cui occorre confrontarsi.
Tutto questo richiede che gli operatori scendano in campo per far sentire la loro voce, una opinione tecnica autorevole, indipendente, multiprofessionale, non corporativa che sostenga il processo di riforma del welfare sociale e socio-sanitario e valorizzi il lavoro degli operatori.
L’obiettivo è quello di creare una organizzazione di operatori che operi per lo sviluppo e la riorganizzazione del settore sociale e sociosanitario, per la costruzione di una nuova cultura sociale del paese, per la formazione e l’aggiornamento degli operatori ed, infine, che promuova la cultura dell’integrazione professionale che puo' incidere significativamente sui risultati.
L’obiettivo è dunque quello di costruire una grande Associazione nazionale, con base regionale, l’obiettivo di promuovere la cultura professionale degli operatori e lo sviluppo delle politiche sociali.
L’associazione è aperta a tutte le figure professionali che operano nel campo del sociale e del socio-sanitario, sia in strutture pubbliche che in quelle del privato sociale o commerciale comprese quelle del volontariato.
L’associazione è indipendente, ha cariche sociali elettive e non ha scopo di lucro. La quota di adesione per il 2006 è di 12 euro. L’associazione ha eletto quale suo presidente il dott. Franco Pesaresi dirigente dei Servizi sociali, educativi e sanitari del Comune di Ancona.
Adesso bisogna darle forza con le adesioni degli operatori sociali e socio sanitari.
Chiunque volesse avere informazioni o volesse aderire alla associazione è pregato di inviare una e.mail al seguente indirizzo: fpesaresi@tin.it
Con l’approvazione della L. 328/2000 si è messo in moto, anche in Italia, un processo di definizione e costruzione di un sistema organico di welfare locale fino a quel momento statico e povero di risorse. In questi ultimi anni è aumentata la consapevolezza che l’intervento sociale e sociosanitario deve costituire un elemento trainante per lo sviluppo locale tenuto conto che la spesa per i servizi alla persona, se ben orientata, oltre alla promozione umana non si limita a riparare le situazioni di emergenza sociale ma va ad alimentare il capitale sociale della comunità e quindi del suo benessere complessivo. Insieme a questo sta giungendo una attenzione nuova, che non è ancora un riconoscimento esplicito, al lavoro degli operatori sociali e socio-sanitari.
L’associazione si propone l’obiettivo di sostenere la costruzione di un nuovo sistema sociale e socio-sanitario integrato ma anche di combattere i rischi ad esso connessi. Il rischio che il processo di riforma si interrompa - così in parte è accaduto in questi ultimissimi anni - stroncato da una disponibilità di risorse che è sensibilmente inferiore ai grandi paesi europei con cui ci rapportiamo, i rischi di un federalismo mal interpretato che punti sugli egoismi e sui separatismi, un livello di povertà della popolazione che stenta a ridursi nonostante si accresca la ricchezza della nazione ed una lentezza dell’organizzazione sociale nel suo complesso nell’adeguarsi ad un lavoro che cambia.
Le nuove politiche di welfare fanno infatti emergere nuovi modelli operativi, nuovi modi di lavorare (il lavoro di strada, il lavoro a domicilio, il lavoro d’èquipe, ecc.) e nuove figure professionali con cui occorre confrontarsi.
Tutto questo richiede che gli operatori scendano in campo per far sentire la loro voce, una opinione tecnica autorevole, indipendente, multiprofessionale, non corporativa che sostenga il processo di riforma del welfare sociale e socio-sanitario e valorizzi il lavoro degli operatori.